La Beata Colomba, dominicana del Quattrocento

Rieti e la Sabina sono da sempre terre intrise di misticismo e religione; una delle personalità rimaste impresse nell’immaginario dei fedeli è senza dubbio la Beata Colomba, nata nel febbraio del 1467 con il nome di Angelella Colomba Guadagnoli. La tradizione cattolica vuole che abbia ricevuto la chiamata del Signore molto presto, durante il battesimo quando una colomba bianca si posò sul fonte battesimale mentre si stava officiando il sacramento. Da qui il nome con cui è passata alla storia.

Fortemente religiosa fin dall’infanzia, era solita trascorrere i pomeriggi pregando per ore, indossando il cilicio ed infliggendosi penitenze. Promessa in sposa a un giovane di Rieti, Colomba si ribellò e decise di entrare in convento: sappiamo che fu ordinata terziaria domenicana la Domenica delle Palme del 1486, appena diciannovenne. Due anni dopo si trasferì nell’opulenta Perugia dove eresse un monastero domenicano per le ragazze che, come lei, volevano farsi monache.

Le cronache raccontano che Colomba cadeva spesso in estasi mistica ma anche che partecipava attivamente alla vita pubblica perugina: incontrava sovente notai, giudici, mercanti ed ebbe modo di parlare anche con papa Alessandro VI Borgia, cui predisse le tormentate vicende che l’avrebbero travolto. Colomba morì nel 1501 e il suo corpo venne sistemato in un monastero appositamente costruito. La sua beatificazione fu sancita da papa Urbano VIII nel 1625. In ambito ecclesiastico viene raffigurata vestita con il tradizionale abito dominicano.