Angelo Sacchetti Sassetti, emerito storico e filologo
Angelo Sacchetti Sassetti viene ricordato per la sua passione per la politica che lo condusse a ricoprire la carica di sindaco di Rieti per tre volte e per l'amore verso l'arte e i beni culturali; tra le sue opere di maggior rilievo vanno annoverate "Rieti nel Risorgimento italiano" e "Cenni storici su Alatri" del 1931
Personalità dotata di equilibrio, lungimiranza ed amore per
la cultura, Angelo Sacchetti Sassetti ha
saputo distinguersi in vari campi, ricoprendo anche la carica di sindaco di Rieti per ben tre mandati. Nato
nel capoluogo sabino nel 1873, si laureò
in lettere all’Università La Sapienza di Roma nel 1898, in un’epoca in cui
erano pochi quelli che riuscivano a coronarsi di alloro; quindi si dedicò ad
insegnare al ginnasio inferiore di Rieti, dimostrandosi vicino alla causa degli
operai.
Venne eletto sindaco per la prima volta nel 1920 e rimase in
carica fino al 30 aprile 1921, prima di essere condannato al confino dal 1926 al 1944per le sue idee antifasciste; dopo la fine della guerra fu sindaco per due
mandati consecutivi, dal 26 settembre 1944 al 14 luglio 1952. Proverbiale il
suo amore per i beni culturali: fu Ispettore
onorario ai monumenti cittadini dal 1901 al 1926, nel 1950 fondò l'archivio di Stato di Rieti e successivamente
donò numerose opere al Museo Civico, tanto da guadagnarsi la medaglia d'oro come
benemerito della cultura.
Angelo Sacchetti
Sassetti fu autore di una vaste produzione letteraria prevalentemente di
stampo storico; tra le opere da ricordare troviamo "Rieti nel Risorgimento italiano” del 1911, dove viene ripercorsa la
storia di Rieti e della Sabina tra il 1796 e il 1870, ed "Anedocta Franciscana
Reatina” del 1926, sostanzialmente una biografia di San Francesco. Degne di menzione
sono anche "Rieti nel Risorgimento italiano” del 1911, "Cenni storici su Alatri” del 1931 e "Questioncelle francescane” del
1959.