Rieti ed i suoi dintorni

Liberato da Rieti, pittore noto per l'affresco Crocifissione

il pittore Quattrocentesco Liberato da Rieti, la cui vita rimane avvolta nel mistero, è conosciuto per alcuni affreschi tra cui "Crocifissione e Strage degli Innocenti" e "Crocifissione", entrambi staccati dal muro e trasportati su tela. Oggi sono conservati al Museo Civico e a Sant'Agostino

Ci sono artisti di cui si conosce ogni particolare e altri la cui vita si è persa nel tempo. Del pittore Liberato da Rieti, il cui vero nome era probabilmente Liberato di Benedetto, non si conosce con certezza l’anno di nascita, comunque all’inizio del Quattrocento, né la data di morte, senza dubbio anteriore all’ottobre 1465. Vi sono due documenti scritti che lo riguardano: un atto notarile del 1432 in cui dichiarava di essere figlio di Benedetto di Cola di Rainaldo e un testamento del 1454 nel quale esprimeva la volontà di essere seppellito a Rieti nella chiesa di San Domenico, menzionando la moglie Caterina e i figli Galiana e Ludovico.

Nonostante la sua vita rimanga misteriosa alcune sue opere sono giunte fino a noi come nel caso dell’affresco "Crocifissione e Strage degli Innocenti” del 1441, scoperto casualmente nel 1924 dietro un muro della chiesa di San Domenico e trasportato su tela nel 1966, attualmente conservato nel Museo Civico. Nel dipinto è raffigurata la mattanza dei bambini di Erode e, nella lunetta superiore, il Cristo crocifisso in compagnia della Vergine Maria.

Del medesimo autore è la "Crocifissione”, affresco risalente al 1430 circa trovato nell’aula capitolare del convento reatino di Sant’Agostino, anch’esso distaccato dal muro nel 1973 e traslato nella vicina Basilica. Nonostante la scarsità di informazioni sulla sua vita, il talentuoso pittore non è stato dimenticato dalla cittadinanza: a Liberato da Rieti è dedicato un viale nel quartiere Regina Pacis del capoluogo sabino.

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