Rieti ed i suoi dintorni

L'antico Stemma di Rieti

Storia dello Stemma di Rieti

La prima testimonianza scritta sull’uso di uno stemma per la città di Rieti, si ha nel Registro delle Riformanze del 1384. Qui si legge, alla data del 20 agosto, che esso era rappresentato da una «bandera rubra cum cruce alba in medio», una bandiera rossa con una croce bianca in mezzo. In epoche successive lo stemma cambiò radicalmente: agli inizi del 1400 vi troviamo effigiata unicamente una rete da pesca, come quella presente oggi, riferita all'importanza dell’antico Lacus Velini.

Successivamente, alla fine del XV secolo, lo stemma fu suddiviso in due metà: in quella sotto restò l’originaria rete in campo azzurro, mentre nella parte superiore, di colore rosso, fu raffigurata una donna che porge un vessillo ad un cavaliere. Questo nuovo stemma, del tutto simile a quello odierno, si trova sopra la porta del Museo Civico. Sulla identità dei personaggi dello Stemma l’ipotesi più accreditata è quella che vede nella donna il simbolo della città di Rieti e nel cavaliere, che ella ringrazia, Manio Curio Dentato, cioè colui che bonificò la piana reatina dalle acque malsane, salvando la città. Lo stemma oggi Oggi lo Stemma di Rieti, pur mantenendo la medesime raffigurazioni dello stemma quattrocentesco, ha assunto la forma di uno (g)scudo sannitico troncato(g) e ha aggiunto alla rete tre pesci e una corona da marchese a campeggiare sopra allo scudo.

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