Rieti ed i suoi dintorni

Renzo De Felice, storico e accademico

lo storico reatino Renzo De Felice è oggi ricordato per il suo imponente lavoro di studio sul fascismo, con volumi come "Storia degli ebrei italiani sotto il fascismo" e la vasta biografia di Mussolini che gli valse elogi ma scatenò polemiche e accuse di revisionismo

Tra le innumerevoli personalità legate a Rieti, lo storico Renzo De Felice occupa un posto di primo piano per la sua autorevolezza nello studio della storia contemporanea e in particolare del fascismo. Nato nel capoluogo sabino nel 1929, De Felice si diplomò al liceo classico Marco Terenzio Varrone per poi iscriversi all’Università La Sapienza di Roma dapprima a Giurisprudenza, e poi a Filosofia; nell’ateneo capitolino seguì le lezioni di storia moderna del professore Federico Chabod, grazie al quale pubblicò un saggio sui giudei della Repubblica Romana del 1798-1799.

Mentre era studente si iscrisse al PCI divenendo un militante di area trotskista, venendo anche arrestato nel 1952 in seguito alla contestazione contro la visita a Roma di un generale NATO; laureatosi nel 1954 con una tesi intitolata "Correnti di pensiero politico nella prima repubblica romana”, due anni dopo ottenne una borsa di studio presso l'Istituto Italiano per gli Studi Storici di Napoli e dal 1968 fu professore universitario prima a Salerno e poi a Roma. Nel 1970 fondò la rivista "Storia contemporanea”e fece parte anche del "Journal of Contemporary History”.

Inizialmente De Felice si concentrò sullo studio del giacobinismo italiano, ma ben presto prese a occuparsi approfonditamente del fascismo, in particolare delle origini socialiste di Mussolini, del raggiungimento del consenso del regime nel paese e della distinzione fra il movimento e il regime fascista. Tra i volumi pubblicati troviamo "Storia degli ebrei italiani sotto il fascismo” del 1961, "Le interpretazioni del fascismo” del 1969 e una vasta biografia di Mussolini in otto volumi usciti fra il 1965 e il 1997, che suscitarono polemiche per un presunto approccio troppo morbido. Lo storico si spense nel 1996, sessantasettenne, nella sua casa romana di Monteverde.

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